Ospitiamo il giovane Ing. Giovanni Rucireta
Gli auguriamo un grande futuro in #Logistica
Quando conobbi il Dottor Barsanti, CEO di Nuovo Trasporto Italiano, ed emerse l’opportunità di poter approfondire le dinamiche logistiche che si sviluppano in un settore quale quello dei trasporti, fui sin dall’inizio entusiasta. L’esperienza vissuta in NTI mi ha difatti permesso di toccare con mano ed analizzare quanto appreso nel corso dei miei studi applicato in un reale sistema distributivo. NTI si è rivelata essere una realtà presente nel settore distributivo ed operante su un ampio raggio di azione che si estende lungo tutto il territorio nazionale.
In una visione sempre più cosmopolita del mercato da parte delle imprese che sono giunte a produrre e distribuire i loro prodotti in aree sempre più ampie e distanti tra loro, NTI ha trovato una sua collocazione ottimale facendo leva sull’esperienza e sulle consolidate competenze del team di lavoro.
Oggigiorno proporre un sistema logistico che sia all’altezza, garantendo un network di distribuzione quanto più capillare possibile, risulta essere uno dei fattori competitivi chiave per l’ottenimento di un successo commerciale. Un discorso del genere vale non solo per i prodotti finiti ma anche per i semilavorati e per le materie prime, ma procediamo con ordine.
Il termine “logistica” trova origine nell’antichità derivando dalla parola greca “λογιστική” che significa “arte del computare”. In origine, il termine assumeva una connotazione prettamente militare in quanto identificava la sezione dell’arte militare che provvedeva e garantiva l’efficienza di tutto l’apparato bellico organizzando il trasporto e la distribuzione degli uomini, dei mezzi e dei viveri.
In seguito, lo stesso termine venne applicato ai sistemi industriali e produttivi individuando la funzione di gestione del flusso di materiali dall’inizio alla fine delle trasformazioni produttive sulla base delle esigenze dei clienti e degli accordi commerciali in essere.
Nel campo della gestione d’impresa, l’obiettivo fondamentale della logistica industriale è quello di garantire un elevato livello di servizio al cliente con tempi di risposta quanto più rapidi e costi contenuti.
Ma quali sono i risvolti economici della logistica nel sistema impresa?
Affermando che l’efficienzaesprime la capacità dell’impresa di competere nel mercato, credo di mettere tutti d’accordo, allo stesso modo si può affermare che efficienzacorrisponde a produttività. L’obiettivo è ottimizzare produttivitàed efficienzae una loro massimizzazione è ottenuta accrescendo il loro valore. Attenzione però a non confondere la produttivitàcon la capacità produttiva che altro non è che la potenzialità produttiva di un sistema!
Posto che produttività= prezzo di vendita (P) / costi totali di produzione (CT), ne consegue che per massimizzare la produttività, e quindi l’efficienza, è necessario agire non solo sul prezzo di vendita del prodotto (P) (fissare un prezzo troppo elevato rispetto ai competitor implica, infatti, il rischio di mancata vendita del prodotto e fissare un prezzo troppo basso può condurre, di contro, ad una mancata copertura dei costi sostenuti per la produzione), ma anche sui costi totali di produzione (CT) rendendoli al minimo indispensabile. È proprio qui che entra in gioco la logistica e conseguentemente la modalità di trasporto poiché, alle voci che influiscono sui costi di produzione, appartengono quelle relative ai sistemi di trasporto e movimentazione.
All’interno di un processo produttivo solido è necessario che le materie prime arrivino in
tempi certi negli stabilimenti industriali e che rispettino certi livelli di magazzinaggio. Se questo non dovesse accadere vi sarebbero inevitabili ritardi nel sistema di produzione, con annesse difficoltà nella catena a valle. Alla luce di quanto detto, la scelta di una modalità di trasporto piuttosto che di un’altra rappresenta, quindi, un valido strumento competitivotra le aziende. Nel decidere il fornitore da cui approvvigionarsi, il cliente sarà sempre più propenso ad effettuare una scelta basata sul prezzo e sul livello del servizio di logistica offerto. Nel caso opposto, e quindi se sono i fornitori a poter scegliere la modalità di trasporto per una spedizione delle merci nei rispettivi canali distributivi, sono loro a poter controllare il fattore dell’offerta del servizio logistico, quindi la fidelizzazione del cliente dipende dal fornitore. Per il cliente una migliore modalità di trasporto, che preveda bassi tempi di consegna della merce e bassa variabilità delle tempistiche, conduce a minori livelli di giacenza e maggiore possibilità di effettuare una pianificazione delle operazioni in modo corretto e preciso.
L’arma che il cliente ha a disposizione, per cercare di incentivare quanto più il fornitore nella scelta del migliore mezzo di trasporto, è la fedeltà nell’acquisto della merce. Il cliente, ad esempio, può decidere di affidare maggiore percentuale di ordini al fornitore che gli propone il tipo di trasporto preferito. Dinanzi a questo aumento del volume di affari, ne conseguirà, per il fornitore, un’incentivazione nell’individuare il servizio di trasporto più gradito al cliente a discapito del servizio più economico. Va detto che in un mercato dinamico all’interno del quale tutti i fornitori sono in grado di offrire modalità di trasporto comparabili con quelle dei concorrenti, essendo veramente molto complesso per un fornitore puntare su un singolo servizio di trasporto, è di fondamentale importanza eseguire un’analisi dei bisogni del cliente. Chi si occupa di logistica ha il compito di capire, dunque, cosa interessa al cliente badando alla configurazione del sistema logistico solo in un secondo momento.
Come diceva Seneca, del resto, NON ESISTE VENTO FAVOREVOLE PER IL MARINAIO CHE NON SA DOVE ANDARE.
Ing. Giovanni Rucireta
Oracle Analyst | Deloitte
giovanni.rucireta@gmail.com
Ottimo spunto di riflessione per le aziende. il mezzo di trasporto idoneo, oltre a facilitare le operazioni di carico/scarico, crea anche un miglior rapporto di fiducia tra fornitore e cliente.