Vantaggi e criticità della tecnologia AR/VR in Logistica.

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Ti auguro di essere un provetto meccanico, perché potrebbe accaderti di restare bloccato nel bel mezzo di una strada con l’auto bloccata. Se non ne  sai molto di meccanica, e la prossima officina  è a chilometri di distanza, niente paura, indossa gli Smart Glasses e lancia l’applicazione per individuare il problema con la guida meccanica passo-passo.

Oppure immagina di indossare il tuo prossimo abito e di conoscere come altri consumatori hanno valutato la giacca che stai pensando di acquistare. Hai indossato gli  occhiali intelligenti, e puoi visualizzare istantaneamente informazioni aggiuntive – valutazioni utente, fascia di prezzo e informazioni sull’offerta – che ti  permettono di decidere.

Questa è la realtà aumentata (-Augmeted Reality – AR) – ogni oggetto che si vede può essere arricchito con informazioni aggiuntive e preziose. L’AR è l’espansione della realtà fisica , attraverso un visore vengono aggiunte all’ambiente reale le informazioni generate dal computer.

Le informazioni possono essere di qualsiasi tipo: testo,  grafica, video, suono, Dati GPS etc.

La realtà aumentata  è molto più che una semplice tecnologia di visualizzazione. Rappresenta anche un nuovo tipo di interfaccia utente. In modo naturale ed in tempo reale si può interagire con l’uomo che sta indossando il dispositivo intelligente di visione.

 

Prima di tutto, devi sapere che la Realtà Aumentata è resa possibile solo in determinate  condizioni e deve seguire un protocollo preciso per essere messa in atto.

 

  1. Cattura scene: In primo luogo, la realtà deve essere ripresa utilizzando un dispositivo video, ad esempio una telecamera o un dispositivo di visualizzazione come un display indossabile.
  2. Identificazione delle scene: in secondo luogo, la realtà catturata deve essere scansionata per definire la posizione esatta in cui può essere incorporato il contenuto virtuale. Questa posizione può essere identificata mediante marcatori o incrociando le posizioni con tecnologie GPS o con sensori.
  3. Processo di scena: quando la scena viene identificata, viene richiesto il corrispondente contenuto virtuale, da un database collegato.
  4. Visualizzazione delle scene: infine, il sistema AR produce un’immagine mista dello spazio reale così come del contenuto virtuale.

Differente invece è  la realtà virtuale (Virtual Reality-VR). VR è un ambiente totalmente generato dal computer,  e viene visualizzato su uno schermo o attraverso speciali schermi come l’Oculus Rift.

Gli utenti di Realtà Aumentata sono ancora in grado di sentire il mondo reale intorno a loro;

mentre questo non è possibile quando le persone sono immerse in Realtà Virtuale. 

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Nonostante la crescente diffusione sui media negli ultimi 12 mesi, la maggior parte delle soluzioni AR di cui  abbiamo letto sino ad  oggi sono ancora in fase di sviluppo.

Sono ancora  poche le soluzioni disponibili.

Solo un paio di anni fa, c’erano solo una manciata di applicazioni AR  disponibili, eppure  la prima applicazione AR per l’iPhone è stata rilasciata  il 2009.

Nel 2011 i ricavi globali di AR erano stati pari a 181 milioni di dollari e l’AR era  percepita solo come un gadget di marketing; sembrava fosse una tecnologia in cerca di un’applicazione utile.

C’era poca consapevolezza e le applicazioni sono state sviluppate principalmente con l’aggiunta di piccoli effetti  video.

Tuttavia, le ultime previsioni prevedono che entro il 2017 il mercato AR crescerà a 5,2 miliardi di dollari – un impressionante aumento annuo di quasi il 100% sul 2016.

I budget messi a disposizione nei progetti di AR, sono di grandi aziende come Google, Canon, e Qualcomm ed Apple.

E gli esperti del settore sono convinti che la Realtà Aumentata sarà la prossima frontiera del mercato consumer, del settore  medico, mobili, automobilistico e manifatturiero.

E’ proprio nell’automotive che si iniziano a intravedere delle interessanti applicazioni rivolte all’utente e all’after market. La Hyundai ha rilasciato una APP, che permette di “navigare” in Realtà Aumentata l’auto e sperimentare in modo virtuale l’uso degli accessori della stessa auto. Le officine di riparazione avranno presto solo app e istruzioni erogate in modo interattivo che serviranno ad annullare la fase di formazione tecnica.

I meccanici, potranno eseguire la riparazione solo indossando gli occhiali e non avranno più bisogno di leggere noiosi manuali di istruzione.

Insomma, il mondo dei visori indossabili, degli occhiali smart, diventerà famigliare.

Non sorrideremo alla vista del nostro meccanico di fiducia mentre inforca un paio di lenti “strane” e inizia a “smanettare” senza sosta.

 

Li vedremo anche indossati dai nostri infaticabili ragazzi che operano nei magazzini e nella Logistica?

 

A giudicare da quello che si vede su Youtube, sembrerebbe cosa fatta; invece si tratta solo di video creati ad arte da esperte agenzie di marketing.

 

Oggi, in magazzino si utilizzano tecnologie : picking vocale, raccolta RF (radiofrequenza) e Pick to Light (o una combinazione di queste tecnologie)

I sistemi Voice Picking forniscono istruzioni audio all’operatore. Lo stesso, indossa una cuffia con microfono e un piccolo computer palmare, ottiene istruzioni audio da un WMS  (Warehouse Management Software) e conferma le sue azioni dando comandi verbali.

Offre il vantaggio di operare a mani libere e può confermare l’esecuzione della missione con la voce, invece di leggere un codice a barre con un ingombrante terminale portatile.

Con la Radio Frequenza, il magazziniere utilizza uno terminale portatile con scanner per codici a barre per acquisire informazioni e per comunicare con un WMS. Il WMS restituisce le istruzioni visualizzate sul terminale portatile. Questa tecnologia è stata introdotta per sostituire la conferma cartacea, che per sua natura era passibile di molti errori e di doppi controlli da parte degli operatori.

Con la tecnologia Pick to light, il magazziniere deve solo seguire la sequenza di accensioni di Luci di segnalazione poste su display davanti alla postazione di magazzino e prelevare il quantitativo indicato sullo stesso display. Le informazioni anche in questo caso vengono indicate dal WMS.

Questi sistemi sono ormai collaudati e sono interattivi con l’operatore, offrono una serie di vantaggi rispetto alla gestione cartacea e hanno portato il magazzino ad un ottimo livello di performance sia in termini di produttività che di accuratezza.

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Perché adottare la Realtà aumentata?

Che vantaggi può dare alla Logistica?

Visual Picking è il nome di questa modalità operativa, può essere la nuova frontiera delle applicazioni tecnologiche per migliorare le performance della Logistica?

L’operatore indossa un paio di Occhiali SMART.

Il WMS invia istruzioni all’operatore attraverso il visore degli occhiali e li integra con l’ambiente circostante (realtà aumentata). La conferma di esecuzione avviene premendo un pulsante oppure effettuano un determinato gesto, piuttosto che scansionando un codice a barre dell’oggetto selezionato.

Si può quindi  combinare la soluzione di realtà aumentata con le tecnologie preesistenti in relazione alle caratteristiche del singolo magazzino.

Il Visual Picking dovrebbe essere più veloce del Voice Picking, in quanto consente l’interazione diretta tra istruzione e azione, offre la possibilità di operare senza alcun tipo di ostacolo o impedimento (libero da cavi e mani libere).

 

Tra i primi ad aver sperimento la Vision Picking c’è stato DHL Supply Chain. Dopo il successo di una prima prova nel 2014, la società ha annunciato nell’agosto 2016 che stava affrontando una seconda fase del progetto in strutture negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi e nell’U.K. Tuttavia ad oggi non si hanno notizie ufficiale sull’esito della sperimentazione.

 

L’unica indiscrezione pervenuta da DHL, parla di  “ordini senza mani, che sono più veloci e più precisi di altri metodi”, e “genera (questo è interessante) un record digitale dello spostamento all’interno del magazzino”.

La tracciabilità delle movimentazioni può essere utile a creare una mappa su cui generare le “zone di calore”, zone in cui  la presenza dell’operatore è più presente e cosi facendo elaborare una strategia di missioni di prelievo che consenta di ottimizzare gli spostamenti.

Anche DHL, nonostante il suo entusiasmo iniziale, non ha integrato la tecnologia Vision all’interno dei suo magazzini e cerchiamo di capire quali possono essere state le motivazioni.

Innanzi tutto per poter allestire un impianto di realtà aumentata, è necessario come abbiamo detto prima, effettuare la rilevazione della realtà. Rilevare le immagini del mondo reale attraverso telecamere e rendere fruibile le stesse alla macchina con un sistema di punti di riferimento certo.

Per poter intersecare istruzioni digitali con delle visualizzazioni reali, la macchina deve poter riconoscere dove si trova, prima di poter indicare l’azione da compiere. Questo genere di elaborazione rende l’avvio di un progetto abbastanza oneroso.

La tecnologia disponibile oggi, non consente l’uso in ambienti “rugged” come il magazzino e con le batterie adottate non consentono autonomia sufficiente.

Inoltre non meno importate c’è l’aspetto del gradimento da parte degli operatori.

 

L’avversione culturale ed il rischio per la salute sembra essere superiore al 35%.

Fattore scatenante è stata la dichiarazione della stessa GOOGLE che aveva consigliato di usare i Glass per poco tempo perché causavano un inspiegabile “mal di testa”.

Google sperava di poter evitare “l’autogol” dichiarando la motivazione che era lo sforzo compiuto dal nervo ottico nel leggere istruzioni poste in alto a destra (luogo innaturale) e che era facilmente risolvibile solo con un pò di allenamento. Niente da fare! La produzione dei GOOGLE Glass era stata sospesa e non si capiva quando sarebbe tornata, visto che sul sito era scritto “torneremo presto” fino a pochi giorni fa. 

A sorpresa, a fine luglio, Google ha riaperto il sito evidenziando tutte le esperienze sperimentali fatte nel mondo attraverso i vari partner che si sono cimentati.. Sembrerebbe che Google voglia rilanciare l’uso dei Glass solo in ambienti di produzione manifatturiera , sanità e anche Logistica.

 

Il 75% dell’industria intende adottare la tecnologia di Realtà Aumentata nel magazzino entro sei-dieci anni, secondo la relazione annuale del settore MHI del 2016.

Cosa fare per accelerare il cambiamento?

Dato che lo stesso sondaggio ha mostrato che i tassi attuali sono molto bassi?

Lo studio è stato prodotto da MHI e da Deloitte Consulting ed  è basato sulle risposte di quasi 900 produttori, distributori, fornitori di servizi e altri operatori del settore.

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L’indagine ha rilevato che con le tecnologie emergenti in generale – incluse robotica, sensori, droni, stampa a 3D e Smartglasses (AR/VR) – la principale barriera agli investimenti è La mancanza di un chiaro “Case Study” per giustificare il costo (43% degli intervistati).

Seguito dalla mancanza di talenti per utilizzare efficacemente la nuova tecnologia (38 per cento) e un’avversione culturale a rischio (35 per cento).

Cosa possiamo aspettarci adesso da questa tecnologia?

Ho interpellato una software-house Italiana che si è occupata dal primo momento di “Glass” ed ha messo a punto un paio di applicativi sperimentali per poter verificare il vantaggio operativo che poteva offrire questa nuova tecnologia.

La loro esperienza è stata simile a quella delle grandi aziende multinazionali citate in precedenza: i clienti potenziali a cui si sono rivolti hanno mostrato un estremo interesse ma all’atto della richiesta di integrazione si sono fermati di fronte al fatto che si trattava di una tecnologia ancora non matura e al timore di essere i “primi”.

Imprenditori italiani amanti della tecnologia e delle innovazioni al punto di sperimentarle per primi sono molto pochi e quindi i nostri amici della  software-house sono ancora alla ricerca di chi voglia essere abbastanza coraggioso.

Se ti senti abbastanza coraggioso, posso metterti in contatto, altrimenti comincia ad analizzare come sei organizzato oggi e verifica se non sia possibile ottenere importanti miglioramenti anche con piccoli interventi.

 

Conosci anche tu la legge di Pareto, lo sai che nella maggior parte delle analisi, c’è sempre un 80% di sforzo con il quale ottieni solo il 20% del risultato e al contrario con il 20% di impegno, puoi ottenere l’80% del risultato.

Bello no?

Ti piacerebbe avere la bacchetta magica del 20%?

Vorresti impegnare solo il 20% di risorse? Solo il 20% dei tuoi uomini, solo il 20% delle finanze?

E ti porti a casa l’80% del risultato. L’80% del vantaggio competitivo, l’80% del risparmio, l’80% dell’aumento di efficienza.

Si certo l’80%, e di che?

L’80% di quale valore?

Li conosci i numeri veri della tua azienda?

Cosa devi migliorare, lo sai? Ne se consapevole?

Quali sono i le tue attuali perfomance di Magazzino? Li conosci i tuoi KPI (Key Performance Indicator)?

Quali sono il livelli di servizio che hai stabilito con i tuo i partner fornitori e quali sono i livelli di servizio per i quali ti sei impegnato in SLA (service level aggrement) con i tuoi clienti?

Quale  senso ha, pensare a nuove tecnologie innovative e affascinanti, quando in azienda non ci sono i fondamentali?

Innanzi tutto un’azienda deve avere il controllo dei suoi numeri, perché solo in questo modo può avventurarsi in un progetto di miglioramento.

Parlare di Realtà Aumentata per favorire la performance del Picking deve prima passare da una profonda conoscenza dei propri numeri di picking. Per intenderci, è improponibile parlare di Realtà Aumentata con aziende che non abbiano installato un WMS da diversi anni.

La mappatura di magazzino, tipica di un WMS, deve essere il primo punto da cui partire.

L’azienda deve aver sperimentato il vantaggio competitivo del controllo mappale fisico del magazzino.

Un operatore di magazzino che si muove con la certezza del luogo in cui deve eseguire il prelievo è un vantaggio che può essere offerto solo da un WMS degno di essere chiamato così.

Non puoi innamorarti della tecnologia per la Realtà Aumentata, se non conosci bene la realtà nella quale operi. E per conoscerla devi prima conoscere bene i processi e devi iniziare a misurarli.

Solo quello che puoi misurare, puoi migliorare

Gianni Cuscito

 

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