Abbiamo passato tanto tempo a parlare di cibo che ormai se noi parliamo di servizio il lettore si aspetta di vedere una tavola imbandita e un paio di operatori garbati in giacca chiara a girare con i piatti in mano….

Sebbene divaghiamo sempre volentieri su Tavole quadrate  e orecchiette etc., ogni tanto ci fa bene ricordare che il servizio per la logistica è il vero motore di Logisticoslutions.

Tornando quindi sul tema, oggi vorremmo soffermarci su un prodotto “copiato” dal mondo della ristorazione che è divenuto in logistica un utilissimo strumento che facilita la mobilità degli operatori e  agevola le attività  sia in entrata che in uscita merci.

Il Carrello di servizio , appunto!

Un prodotto all’apparenza semplice e scontato ma che nasconde delle particolarità che ci preme evidenziare vista l’esperienza che soprattutto Gianni ha avuto durante questi anni. (Non perchè arrotondasse in pizzeria eh?)

Quando io, Peppe, ebbi bisogno di comprarne qualcuno, lui, Gianni, mi convinse così: “Innanzitutto come al solito trattandosi di “quattro pezzi di ferro” tutti pensano che sia facilmente realizzabile da un qualsiasi fabbro o meglio ancora si possa comprare in kit in qualche brico center e invece devo evidenziare che un carrello per impegno in logistica deve garantire una robustezza ed una affidabilità che per sua natura non possono essere raggiunti con sistemi assemblati ma sono garantiti solo da carrelli “saldati” e con saldature professionali.

Le ruote sono la parte più delicata e piu stressata nell’uso del carrello e devono essere capaci di sopportare pesi e sollecitazioni anche molto bruschi perché gli operatori di magazzino sono spesso esortati ad operare in velocità. Un buon carrello di servizio deve essere realizzato da specialisti , deve essere garantito a vita perché deve essere realizzato con materiali indistruttibili.

Rilievo particolare hanno i carrelli che danno mobilità agli apparati informatici. Essi devono poter garantire la continuità di servizio durante il turno di lavoro. Il sistema di alimentazione quindi, deve essere dimensionato per durata e potenza, in modo da garantire non solo le ore di lavoro ma la completa esecuzione di tutte le operazioni di lettura dei codici e stampa dei documenti necessari (etichette e bolle). Con un gruppo di continuità standard è oltremodo difficile poter garantire queste performance. E ancora più difficile è mettere insieme batterie al litio e inversioni a tre uscite diverse (12/24/220v) per fornire l’alimentazione ai diversi apparati.”

Ecco che Gianni è riuscito a complicarsi la vita e nell’intento di fornire un “banale” carrello di servizio alla fine ha dovuto fare analisi e test degni di un processo logistico… Ma quelli che comprai “diversi” anni fa sono ancora lì, a fare il loro lavoro. E con soddisfazione li vedo circolare anche nei gruppi della grande distribuzione come Megamark, MD discount o in quelli industriali, uno per tutti, il gruppo Bosch.

G&G

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Un pensiero su “La logistica è servita .. Con il carrello di servizio”
  1. Un vero venditore e colui che fa una vera analisi delle necessità e offre una consulenza indirizzata al reale bisogno dell’utilizzatore… non è da tutti ma è così che funziona.
    Complimenti Gianni e Beppe il carrello deve rompersi: sfascialo, facendo finta di non averlo visto con il muletto, così Gianni può venderne un’altro… 🙂

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