Riflessioni dopo sopralluogo in Azienda
Quando si devono scambiare informazioni con il gestionale in merito ai flussi, che sia uno stabilimento produttivo o un magazzino, si ambisce a farlo in mobilità e in tempo reale.
Le ragioni dipendono dal fatto che rilevare un dato in tempo reale ti permette di intervenire immediatamente e per correggere eventuali anomalie, e per organizzare le attività e i flussi contemporaneamente alla rilevazione e in coordinamento tra i diversi operatori, in modo da avere operazioni fluide e ininterrotte.
Il tempo reale presuppone l’uso di in sistema di comunicazione Wireless, assimilabile ad una strada per un mezzo di trasporto.
Le strade però possono essere delle Autostrade, delle tranquille statali o dei veri e propri sentieri di campagna pieni di buche. Ma come si fà a realizzare una infrastruttura di scambio dati che possa essere definita una vera e propria autostrada.
Provo a raccontarti cosa abbiamo visto oggi in modo da fare un tipico esempio di cosa si trova nelle aziende oggi.
Siamo stati interpellati per fare una “site survey” su un cliente che opera nel settore della produzione di accessori per il settore edilizia e abbiamo iniziato a visionare il suo impianto per una attività di“revamping”.
Per prima cosa uscendo dalla sala CED (ben refrigerata) abbiamo visto in bella mostra nel primo “sottoscala” due Access point appaiati e abbiamo chiesto a cosa servissero due Ap, uno accanto all’altro.
Il cliente prontamente ci ha risposto che erano stati messi per dare origine a due reti, una per “interni” e una per “esterni” e poi, visto che avevano avuto problemi, avevano deciso di spegnerli e non farne più uso .
Morale? Spreco per acquisto incauto: due AP e nessun utilizzo.
Gli stessi si disturbavano a vicenda e creavano solo “rumore”.
Soluzione? Bastava montarne uno solo e creare a monte un Vlan per gestire gli accessi alla rete degli “ospiti”. Avrebbero speso la metà e ottenuto il servizio desiderato! Per farlo serve la competenza e quando non la si ha all’interno, ti devi rivolgere all’esterno. Può sembrare uno spreco, ma a ben vedere, l’acquisto di competenza e professionalità genera risparmio ed efficienza.
Abbiamo proseguito la visita allo stabilimento e abbiamo trovato in uno stabile altri due AP con tre antenne, posizionati a distanza di 20/30 mt l’uno dall’altro, su una parte che era facilmente raggiungibile dall’armadio di derivazione.
Risultato finale: i due AP si disturbavano tra di loro e la copertura è risultata difficile e assolutamente instabile. E parliamo di un solo corridoio!
Gli AP erano configurati tutti sullo stesso canale (11) e ovviamente il client che si collegava a loro faceva sempre fatica a decidere a chi dei due doveva connettersi per lavorare.
I sensori dell’allarme delle porte inoltre, interferivano con l’impianto Wi-Fi e il risultato è che nelle vicinanze delle porte il sistema rallentava molto.
Oggi i terminali Wi-FI funzionano, ma solo per fare poche funzioni di spunta perché il sistema ha sempre dato instabilità e quindi si è deciso di rimandare il controllo.
E’ come decidere di non andare al mare perché ti hanno portato la prima volta attraverso il “sentiero di campagna”, avendo acquistato già tutto l’occorrente per rendere viaggio e permanenza memorabili.
Con gli strumenti adatti (analizzatori di segnale), si possono facilmente trovare e leggere queste inefficienze e decidere non solo dove installare i giusti ap ma anche quanti.
E’ invece utile ragionare sulla tipologia di struttura fisica del capannone , degli scaffali e delle merci e definire le giuste antenne da montare.
Ad esempio, un’antenna direttiva che copre due corridoi è molto meglio di una serie di ap con antenne omnidirezionali. Mi preme evidenziare anche il ruolo che svolge il controller che assicura la gestione facilitata della configurazione e della manutenzione e assicura la continuità di lavoro, in efficienza, mobilità, sicurezza, velocità e stabilità. Come a dire non solo autostrada ma anche corsia di emergenza.
Anche qui, ciò che deve cambiare, e spetta al manager facilitare che ciò avvenga, è la mentalità dell’imprenditore. Spesso si cade nella trappola di ritenere che pagare le competenze esterne quando si può “fare in casa” sia uno spreco. Una più oculata analisi porta a dimostrare che invece questo genera risparmio, continuità e benessere oltre che economico, anche psicologico ad operatori che non devono più rincorrere il “sistema” che rallenta, non funziona o, come si ama spesso dire SBAGLIA.
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La tematica affrontata è molto interessante e varia a secondo della tipologia di azienda e degli obiettivi che si vogliono raggiungere con esse.
Certo è che una adeguata e funzionale rete wireless è nel 21 sec. non solo importante ma estremamente necessaria e vi spiego il perché:
– Mi capita di fare consulenza nelle aziende sull’efficienza energetica e per poter sviluppare un progetto concreto di efficientamento, avvolte si rende necessario l’inserimento o installazioni di apparecchiature di monitoraggio e misura che comunicano via Wifi con il sistema centrale che per lo più è sul WEB. Beh… per non dilungarmi troppo, il più delle volte non solo non abbiamo la rete Wifi su qui poggiare il collegamento, ma il cliente non ha proprio intenzione di implementare lo stesso perché vive di sentito dire come: entrano virus, si intromettono nella tua rete, ecc…
Anche quì abbiamo un GROSSO problema di non conoscenza delle cose ma soprattutto una ottusità, e per un imprenditore che deve guardare al futuro, un imprenditore che deve avere una VISION, questo è una bella gatta da pelare… e come se si volesse raggiungere la Luna, utilizzando un Chesna… non comment!
Formazione e buona informazione sono gli ingredienti giusti: ci vuole però tanta perseveranza, pazienza e soprattutto Best Practise nel proprio bagaglio…
Analisi corretta. Credo però che il tutto vada inquadrato in un corretto rapporto con l’azienda. Parliamo di Logistica di Magazzino. Quando ci si inserisce in realtà in cui si deve fare TRASMISSIONE DATI da ERP a dipartimentale di magazzino (ipotizziamo questo scenario) , chi propone deve assicurare la riuscita delle funzionalità di scambio dati in determinate condizioni, e cioè con il sottosistema di comunicazione (wireless) perfettamente funzionante. Funzionante implica verificare con un sopralluogo la disposizione dei dispositivi e la relativa copertura che va fatta ovviamente con strumentazione idonea. Non si può scoprire dopo aver installato un sistema software che le transazioni sono lente e la colpa è “dell’AP acquistato da Mediaworld”. Chi ha venduto il sistema di magazzino, si è comportato esattamente come chi ha venduto l’infrastruttura (gli Access Point): ha messo lì il suo “pezzo”. Con buona pace di una buona e corretta integrazione.Altra cosa è poi accorgersi dalla durata delle transazioni e diagnosticare eventuali problematiche. Ad esempio, nella mia esperienza nei CEDI della GDO dove ci capita di operare con transazioni che coinvolgono attività di picking di 200colli/ora, avere la possibilità di sapere se una transazione dipende dalla chiamata verso il server fatta da un applicativo su terminale portatile, dalla infrastruttura di comunicazione o dalle funzionalità invocate su performanti database relazionali, può facilmenet far capire quale è il punto dolente dell’intero sistema ed operare le giuste mosse per effettuare INTEGRAZIONE completa, perchè o è tale o è solo un palliativo….A che serve integrazione dati con comunicazione wireless perfettamente funzionante se il DB risponde con estremo ritardo? Ma forse questo è un altro problema, del quale si parlerà, spero in un futuro.
emh… hai opportunamente omesso che spesso l’imprenditore suggerisce al suo IT manager (che da noi è quello che aggiusta i computer), di vedere prima quanto costa a mediaworld, “che lì si risparmia”!