Uomini: categoria di animali che “parla” , a volte parla troppo, e come diceva il buon Mimmo Modugno  “ogni riccio iè nu capriccio” ….

Come si fa ad accontentare i capricci specie di un popolo come quello italiano che vuole le soluzioni ricercate, dedicate, esclusive?

Basta che gli metti in mano uno smartphone e sembra che magicamente tutti sappiano già come fare a soddisfare i capricci, sembra che tutti sappiano anche trovare le motivazioni e le giustificazioni per gli stessi sui vari social network e blog di tendenza .

donna riccia

Li vedi tutti intenti a cercare ,  a inviare messaggi a tutti gli amici e contatti dei vari social network per attivare quella tribù che si alimenta da sola di entusiasmo, appena uno dei componenti accenna ad una “idea per risolvere il caso”.

A quel punto si creano anche le competizioni al ribasso; c’è chi scrive  di aver visto la soluzione al mercato rionale o sul sito e commerce della tal azienda della bulgaria o dell’ucraina che altri non è che  il negozio on line di riferimento del negozio dietro l’angolo.

Cosa sta accadendo a tutti? Sono passati dal capriccio alla follia?

No! E’ accaduto solo che le normali inclinazioni umane, si sono adeguate ai tempi e stanno usando un  mezzo più agevole.

Non voglio tentare una spiegazione filosofica della questione anche perché non è questo il luogo in cui fare filosofia, ma da osservatore e catalogatore (arte della logistica) ho avuto la sensazione che sia solo cambiato il mezzo ma l’uomo-mercato non sia cambiato affatto.

L’uomo per sua natura vuole evitare di perdere tempo, vuole evitare di sprecare energia ed internet è un mezzo veloce che consente di trovare quello che stavi cercando senza perder tempo; basta prendere lo smartphone dalla tasca e il gioco è fatto.

L’uomo è anche tanto pigro e non si affanna a cercare in più posti ma và a cercare dove è sicuro di essere tra gente fidata e se uno dei tanti scrive che il prodotto è “buono” allora inizia a prendere in considerazione la possibilità di dare i suoi soldi in cambio di quel prodotto; se invece trova un  “lascia stare” allora si scatena anche lui in atti diffamatori senza aver neanche mai visto di persona l’oggetto della sua richiesta.

Google sta evidenziando da qualche anno che l’uomo-mercato è cambiato totalmente  dall’avvento di internet e ancor più dall’avvento dei social che ha definito periodo 2.0 .

Google asserisce che il ZMOT (zero moment of truth ovvero momento in cui il cliente valida l’acquisto) si è trasferito a prima dell’acquisto e non dopo.zmotIl consumatore prima entrava in un negozio e comprava il prodotto perché attratto dai colori della confezione, dalla sua posizione a scaffale, dal suo prezzo , o da una promoter che lo spingeva a provare; adesso cerca di aggirare questi espedienti e si dirige direttamente a prendere il tal prodotto di cui ha fatto discussioni nel forum, o che è stato provato per lui dal blogger di riferimento.

Questo è il modo di agire  dell’uomo 2.0 quando non trova sul web il sito di e commerce che possa saziare la sua pigrizia.

Ma come faranno le aziende a gestire questa evoluzione?

Dal punto di vista del marketing si è scatenato  un movimento definito “social media marketing” e “internet marketing”. I rivenditori di alcune categorie merceologiche ormai non sono più “retailer” ma sono diventati “e-tailer” e per questo anche la logistica sta subendo delle radicali trasformazioni.

Le tecniche di “Dropshipping” (consegna diretta dal produttore al cliente finale) piuttosto che le triangolazioni o le consegne ai punti di raccolta stanno diventando una abitudine…

E’ qui che si innesca il processo logistico e si inizia  a parlare di  “Logisticoslutions 2.0”

Lo scopo è di capire insieme come adeguare anche il processo Logistico a quanto raccontato. Esperti, teorici, manager e fruitori delle nuove tendenze, insieme a confronto. Ma possiamo cominciare a commentare qui.

A breve news e dettagli sulla tavola rotonda

 

Gianni Cuscito

 

Un pensiero su ““Ogni riccio iè nu capriccio”….”
  1. Senza una svolta delle aziende, assisteremo alla chiusura di altre e di moltissime attività imprenditoriali nel nostro paese.
    Scegliere di diventare 2.0 non è facoltativo ma INDISPENSABILE!

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